E’ proprio vero che a volte i sogni diventano realtà. Anche quelli più visionari, per cui ti senti dare del pazzo. Ed è anche vero che ci vuole tanta passione, dedizione e ricerca continua. E se tutto questo confluisce in un amore profondo per la terra, un gran rispetto per il pianeta e per le persone che lo abitano, può succedere anche di diventare il padre del biologico in Italia. Colui che ha contribuito in modo sostanziale al suo sviluppo, credendo con tutto sé stesso, che un’altra agricoltura era ed è possibile. Stiamo parlando di Gino Girolomoni e oggi vi raccontiamo la sua storia.
Tutto nasce in un luogo straordinario sulla collina di Montebello, tra i Monti delle Cesane a Isola del Piano, nei pressi di Urbino: il Monastero di Montebello, ora struttura dedicata ad attività culturali, che ospita anche il Museo di civiltà Contadina, circondato da interminabili distese di farro e grano Senatore Cappelli, da sempre coltivati secondo il metodo biologico.
Distese di grano che unite a quello degli agricoltori che fanno parte della Gino Girolomoni Cooperativa Agricola diventa farina e insieme all’acqua che proviene da una sorgente senza agricoltura industriale a monte, dà vita, come diceva Girolomoni, alla più straordinaria invenzione della storia: la pasta!
Proprio a pochi metri dal Monastero delle Cesane, si trova il Pastificio Girolomoni a totale conduzione biologica. La Pasta Girolomoni nasce da grani antichi, vale a dire quelli che nel corso della storia non sono mai stati sottoposti ad incroci forzati, come il Senatore Cappelli, il Graziella Ra, che contiene un glutine facilmente digeribile e il farro. Solo materie prime di origine italiana e tempi di essiccazione medio lunghi per mantenere tutti suoi principi nutritivi ed i contenuti organolettici. Utilizzano unicamente energie rinnovabili. Il loro magazzino è costruito in bio edilizia, che permette di avere sia in Inverno che in Estate, la temperatura ideale per ospitare la pasta. E non meno importante, promuovono comportamenti sostenibili da parte dei propri dipendenti, come Giulia, la loro attuale responsabile della qualità, partita qualche giorno fa proprio da qui, in bicicletta, per arrivare a Legau, in Germania, presso il loro cliente Rapunzel, portando con sè 4 pacchi di pasta firmati dalla famiglia Girolomoni e riportarne la metà, con la firma di Rapunzel a testimonianza del viaggio fatto.
E possiamo giurarvi che, nella loro pasta, che sia lunga o corta, di semola o integrale, sentirete tutto questo amore per la salvaguardia della biodiversità, del territorio rurale e di chi vi abita. Amore che dal 2012, anno della scomparsa di Gino Girolomoni, viene custodito e portato avanti dai suoi figli.
Avevamo già avuto il piacere di assaggiare la pasta Girolomoni, ma come tutte le eccellenze enogastronomiche, quando si gustano nel luogo in cui sono nate, mentre si ascoltano i racconti di chi le ha create, si arricchiscono ancora di quel qualcosa in più.
E così è stato alla Locanda Girolomoni, a due passi dal Monastero di Montebello e dal pastificio, dove abbiamo assistito allo show cooking del loro giovane e creativo Chef Andrea Marzoli e a quello della nostra amata e avanguardista Lisa Casali di Ecocucina, durante l’evento promosso dalla Cooperativa Girolomoni e da Altromercato, in cui hanno registrato un episodio del format video “Il Sapore di #unaltrovivere”, in onda su Altromercato.it e Ecocucina – D. di Repubblica, realizzato nell’ambito della campagna“Insieme creiamo un altro vivere”.
Il primo ha proposto una ricetta che ci ha conquistati per la sua semplicità unita ad un pizzico di innovazione. Un primo piatto che sa di Estate, con cui fare un figurone in tavola: Linguine Girolomoni pomodoro e zenzero con cruchy di alfabeto.
Procedimento
Scottate e pelate i pomodori, poi privateli dei semi e tagliate a cubetti le falde. Sbucciate lo zenzero. Cuocete, anzi scuocete l’alfabeto Girolomoni in acqua non salata per poi frullarlo e disporlo su carta da forno in delle teglie e farlo asciugare per 4 ore in forno. Ad asciugatura ultimata scaldate l’olio di semi a 190° e friggere la pasta. Cuocete a parte in acqua salata le linguine e nel frattempo fate soffriggere l’aglio e poi eliminatelo, aggiungendo il pomodoro precedentemente preparato e all’ultimo aggiungete lo zenzero macinato di Altromercato e una leggera grattata di zenzero fresco. Impiattate decorando con la pasta soffiata
Ingredienti
200gr Linguine di grano duro Girolomoni
1 spicchio di aglio
2 pomodori rossi
1 piccola radice di zenzero fresco e pelato
1 cucchiaino da caffè di zenzero macinato Altromercato
300gr di Alfabeto di grano duro Girolomoni
Olio di semi di girasole qb
Olio evo qb
Sale e pepe qb
Mentre grazie alla ricetta di Lisa Casali, che con la sua Ecocucina, riesce a trasformare ogni scarto alimentare in un gustoso piatto, abbiamo scoperto che i baccelli di fava, che mai avremo pensato di mangiare, in realtà sono davvero interessanti. Lisa li ha utilizzati per realizzare le orecchiette “con quel che resta dell’orto”.
Procedimento
Pelate i gambi degli asparagi, quindi tagliateli in fette sottili. Tritate la parte verde dei cipollotti. Togliete picciolo e filamento di chiusura ai baccelli di fava. Tagliateli a losanghe. Portate a ebollizione una pentola d’acqua, cuocete per 5 minuti i baccelli, scolateli, quindi salate e cuocete la pasta nella stessa acqua di cottura. In una padella fate appassire la parte verde del cipollotto e 2 cucchiai di olio. Unite baccelli e gambi di asparagi e fate saltare a fiamma alta. Condite con peperoncino, zenzero e curcuma in polvere e regolate di sale. Scolate le orecchiette al dente e fatele saltare in padella. Suddividete nei piatti da portata, completate con un filo d’olio e zenzero in polvere.
Ingredienti
200gr di orecchiette
gambi di un mazzo di asparagi
i baccelli dei 500gr di fave fresche
la parte verde di due cipollotti
coriandolo fresco
zenzero in polvere Altromercato
Peperoncino in polvere
Curcuma in polvere
Olio evo
sale
Tutti nel nostro piccolo possiamo partecipare e proseguire il sogno di Gino Girolomoni con piccole scelte quotidiane, partendo da ciò che mangiamo, perchè “Produrre e consumare bio aiuta la vita e l’ambiente.” Gino Girolomoni
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