Un imperdibile itinerario per gli amanti del Tartufo nelle Marche

10 minuti

Da Cagli a Urbania, da Acqualagna a Sant’Angelo in Vado, passando per Fossombrone. Se sei un amante del tartufo ecco un meraviglioso itinerario nelle terre del Tartufo delle Marche del Nord.

Pronti a partire con noi?

Le Marche sono una Regione ad altissima vocazione per la raccolta del tartufo. Qui ogni zona è un potenziale territorio in cui è possibile trovare il più prezioso tesoro del bosco.

Così è nato un bellissimo itinerario che si snoda nella provincia di Pesaro e Urbino. Terre ricche di storia, arte, bellezze naturali e super eccellenze enogastronomiche. Un foodtrip da vivere con lentezza e curiosità.

Un itinerario che puoi seguire tutto l’anno. Infatti in ogni stagione potrai apprezzare una differente tipologia di tartufo. Noi ce lo siamo goduto nel periodo più freddo di questo inverno 2022/2023, in un weekend di neve che lo ha reso ancora più magico.

Il tartufo di Acqualagna, tesoro unico delle Marche

Prima di addentrarci in questo viaggio è fondamentale conoscere di cosa si tratta. Il nome scientifico del Tartufo è Tuber Magnatum Pico e no non è un tubero, ma bensì il corpo fruttifero di un fungo.

Contrariamente a molti altri alimenti, è preferibile non cucinarlo ma aggiungerlo grattugiato o a lamelle (dipende dalla tipologia di tartufo) ai piatti, meglio se non troppo elaborati, per esaltarne i profumi e il delicato aroma.

Il tartufo ammalia l’uomo dal 1600 a.c, dai tempi dei Sumeri, sempre allo stesso modo e con lo stesso rito: si annusa, si percepisce tutto il suo profumo e lo si “mangia con il naso”. Nel senso che ci lasciamo catturare dalle sue note olfattive che percepiamo poi anche al palato.

In Italia sono 9 le tipologie di tartufo che possono essere commercializzate e di queste ben 5 le possiamo trovare nei territori tra Acqualagna, Cagli e Sant’Angelo in Vado. Si tratta del pregiatissimo tartufo bianco, il tartufo nero pregiato, il tartufo bianchetto, il tartufo nero estivo e il tartufo moscato o brumale.

Oggi il riscaldamento climatico, le scarse piogge e l’abbandono o la riduzione della superficie boschiva, stanno seriamente minacciando questa prelibatezza. Tuttavia ci sono diversi tartuficoltori che grazie al loro impegno nel recupero di boschi abbandonati, stanno incanalando le loro forze nel creare le migliori condizioni per favorire la riproduzione del tartufo.

Il nostro tour del tartufo nelle Marche: Acqualagna, Cagli, Fossombrone, Sant’Angelo in Vado

1^ tappa: Cantina Mochi

Dal vino alla cucina. Dalle aziende dove potrete fare una meravigliosa truffle experience, fino agli agriturismi autentici e genuini.

Il nostro tour inizia a Cagli, dove veniamo accolti all’interno delle piccola Cantina Mochi una piccola ma interessantissima realtà situata nei territori del Montefeltro. I loro vini di punta sono rappresentati da vitigni come il Sangiovese ed il Merlot. Vini potenti e intensi.

Degno di nota è anche uno dei loro bianchi: il Donna Agnese, ottenuto da uve di Incrocio Bruni 54, un vitigno molto interessante che nasce da un incrocio tra uve Verdicchio e Sauvignon. Profumato, con una bella nota acidula e la giusta intensità.

La Cantina Mochi ospita anche delle accoglienti residenze, immerse nel verde e dotate di qualsiasi comfort.

2^ Tappa: La Cerca Tartufi bio

Per la cena ci inoltriamo nel territorio di Cagli per raggiungere La Cerca, il nuovissimo agriturismo di Alessandro Benvenuti e della sua famiglia.

Alessandro è un cercatore di tartufi con la C maiuscola. Un uomo che con pazienza, perseveranza e voglia di innovare anche il settore del tartufo, ha portato in zona un modo diverso di scoprire il tartufo.

Nella sua azienda, che oggi è anche un bellissimo agriturismo in cui è possibile pure soggiornare, ci si può realmente immergere in un’esperienza a 360° intorno al mondo del tartufo. Alessandro e i suoi dolcissimi compagni di cerca, gli immancabili lagotti, vi porteranno tra i sentieri del bosco della sua azienda per scoprire segreti, aneddoti e curiosità in una meravigliosa truffle experience.

Questa volta noi non abbiamo potuto fare questa esperienza, che fortunatamente avevamo già fatto in passato, ma ci siamo per la prima volta accomodati nella carinissima nuova sala per degustazioni, pranzi e cene.

Qui Alessandro e sua moglie, ci hanno preparato piatti a base di tartufo dandoci l’opportunità di gustare le cinque differenti tipologie: il bianchetto, il bianco pregiato, il nero pregiato, l’uncinato e il brumale.

In abbinamento abbiamo degustato alcuni vini di aziende locali che producono vini bianchi da Incrocio Bruni 54, percependone differenze ed evoluzioni grazie all’esperta guida di Raffaele Papi, vice presidente nazionale di AIS Marche e autore di un libro davvero interessante che va alla scoperta di questo ancora poco conosciuto vitigno e che potete acquistare qui:

Che dire… per vivere un’esperienza alla ricerca e degustazione di tartufi questo è l’indirizzo giusto.

3^ tappa: Agriturismo La Ferraia

Qui abbiamo trascorso la notte e al risveglio l’abbiamo trovato così…

L’agriturismo offre una decina di camere arredate in arte povera, molto spaziose o dotate di ogni comfort. Una bella sala comune per le colazioni, sane e realizzate con tutti prodotti di aziende locali. La struttura è immersa in un’ampia azienda agricola che produce anche cereali, piante aromatiche, ortofrutta.

Nella struttura per il periodo estivo si ha a disposizione una bella piscina immersa nel verde e tanti sentieri che partono dalla struttura alla scoperta dei boschi e di piccole oasi naturalistiche nei dintorni.

Direzione Gola del Furlo, Acqualagna e Fossombrone

4^ tappa: Abbazia di San Vincenzo

Il giorno successivo partiamo in direzione gola del Furlo, con una sosta nella meravigliosa Abbazia di San Vincenzo al Furlo. Luogo misterioso e ricco di storie e racconti. Pare che fosse il luogo dove i passanti, che dovevano raggiungere la pericolosissima Gola, si fermavano per fare delle offerte a Dio per l’attraversata del Furlo.

Per chi è in zona nel periodo estivo, all’esterno dell’Abbazia vi aspetta una Locanda dove poter assaggiare la tipica crescia della zona.

Ci addentriamo anche noi, in una delle giornate più fredde dell’inverno 2023, nella Gola del Furlo, ma prima facciamo tappa al Museo Territoriale Lorenzo Mannozzi per scoprire di più su questo luogo e su come la natura e l’uomo nel corso della storia, ne hanno modificato la sua conformazione.

Poco distante dal Museo è d’obbligo una tappa alla terrazza del Furlo, da cui potrete ammirare tutta la magnificenza di questo luogo e la bellezza naturale.

5^ tappa: Acqualagna

Qui potrete scoprire uno dei tartufi più pregiati d’Italia: il tartufo di Acqualagna. In suo onore, nella piazza principale del paese è stato allestito un bellissimo museo interattivo, dove è possibile conoscere qualsiasi informazione e notizia sul pregiato fungo, attraverso video, schermi interattivi, sale immersive.

Davvero interessante e super consigliato da visitare.

Ma dopo tutto questo girovagare, la stomaco inizia a brontolare. E quindi è il momento di fermarsi per il pranzo al Ristorante il Lampino: locale storico della zona, dove il protagonista indiscusso dei piatti è ovviamente il tartufo.

Il menù prevede: crostino di pane con uovo e tartufo nero pregiato e formaggio stagionato, passatello crema di tartufo speck e tartufo nero, piselli e tartufo, pecorino fritto e tartufo nero.

Da Il Ristorante il Lampino abbiamo conosciuto Paolo Topi, proprietario del ristorante ma anche promotore di un movimento chiamato “No chemical truffle” che certifica che quel ristorante e che tutti i prodotti derivati dal tartufo, sono realizzati senza sostanze chimiche e solo con vero tartufo locale.

Una grande garanzia per chi vuole essere certo e sicuro di mangiare vero tartufo e non sottoprodotti scadenti e di difficile digestione.

Il ristorante è accogliente, ben gestito e con piatti che vi faranno sentire appagati e coccolati.

6^ tappa: Fossombrone da scoprire

Il tour prosegue. Ci dirigiamo a Fossombrone e da qui partiamo alla scoperta della chiesa Barocca di San Filippo Neri, una delle più belle espressioni di questo stile in tutta le Regione Marche, e nella bellissima dimora del notaio Cesarini. Una sorta di casa d’artista, piena di opere d’arte, pezzi di antiquariato e arredi novecenteschi.

Ovviamente pure le degustazioni non finiscono! Anche a Fossombrone per chi è un foodtripper come noi le chicche goderecce non mancano.

Ci dirigiamo in una moderna e tecnologica cantina: La Collina delle Fate, situata poco distante dal centro di Fossombrone a 500 mt sul livello del mare.

Questa giovane realtà ha deciso di coltivare e dedicare la produzione impiantando vitigni internazionali come Chardonnay e Pinot Nero. Una meravigliosa cantina dove la tecnologia la fa da padrona, per realizzare vini di grande pregio.

Abbiamo avuto il piacere di degustare il Marte, lo spumante Metodo Classico realizzato da Collina delle fate con uvaggi di Chardonnay all’80% e Pinot Nero. 36 mesi di presa di spuma, 6 mesi di affinamento prima di essere commercializzato e una piacevolissima bevuta.

Da non perdere assolutamente è il loro Chardonnay in purezza. Noi abbiamo assaggiato l’annata 2015: fresco, vivace, dai profumi esotici e con una leggera nota di vaniglia data da un passaggio in botti di rovere per 6-8mesi. Sublime.

La struttura oltre alla cantina e ad un accogliente ristorante, ospita una bellissima dimora: la dimora di San Venanzio. Realizzata sul punto più alto della collina e arredata con arredamenti naturali, è il luogo perfetto per chi vuole godere di una location esclusiva per le sue vacanze, con tutti i comfort e circondati da natura incontaminata.

Se siete a Fossombrone non potete assolutamente non godervi un pranzo o una cena da Osteria Zanchetti. Vi sembrerà di entrare in una casa di un vostro amic* in un atmosfera calda e accogliente. Solo 16 coperti suddivisi su due piani e l’accoglienza unica dell’oste Luca Zanchetti.

Una cucina attenta al territorio ma che mixa elegantemente sapori internazionali. Materie prime di grandissima qualità, selezionate da piccoli produttori locali e Presidi Slow Food.

Da non perdere in periodo di tartufo bianco i cappelletti chiusi a mano con il pecorino affinato al pepe e una rigoroso spolverata di tartufo bianco.

7^ tappa: Agriturismo e Cantina Cà Icardo – Sant’Angelo in Vado

Il nostro tour termina a Sant’Angelo in Vado, dove raggiungiamo l’Agriturismo e Cantina Cà Icardo, ricavato da un vecchio casale ristrutturato.

Mentre fuori la neve la faceva da padrona, siamo stati accolti da questa meravigliosa famiglia nella loro sala degustazioni. Camino acceso e una meravigliosa tavola imbandita da tutte le prelibatezze che questa azienda agrituristica propone: salumi artigianali, la buonissima torta di ciccioli, le tagliatelle fatte a mano con il ragù di carne, la tagliata di razza marchigiana allevata in azienda e i fegatini alla brace.

Un pranzo che non dimenticheremo facilmente, per la genuinità dei prodotti e e la qualità. Tappa obbligata da fare se passate in zona.

L’Agriturismo produce anche grappe e vini che hanno allietato il nostro pranzo e accompagnato questi meravigliosi piatti.

In agriturismo durante l’anno è possibile anche assaggiare diversi piatti a base di tartufo, da chiedere sempre la disponibilità prima della prenotazione. La prenotazione per l’agriturismo è obbligatoria.

Quando fare il tour del Tartufo nelle Marche?

Questo tour è stato realizzato alla fine di Gennaio, ma chiaramente ogni tipologia di tarufo ha una sua stagionalità, quindi tendenzialmente potrete farlo in diversi periodi dell’anno. Da tenere anche in considerazione che la cerca del Tartufo è consentita in alcuni intervalli di tempo durante l’anno che generalmente sono così suddivisi:

DALL’ULTIMA DOMENICA DI SETTEMBRE AL 31 DICEMBRE:
  • Tartufo Bianco pregiato
  • tartufo nero liscio
DAL 1° OTTOBRE AL 31 DICEMBRE:
  • tartufo uncinato
DAL 1° OTTOBRE AL 31 GENNAIO:
  • tartufo nero ordinario
DAL 1° DICEMBRE AL 15 MARZO
  • Tartufo Nero Pregiato
DAL 1° GENNAIO AL 15 MARZO:
  • Tartufo moscato
  • Tartufo nero d’inverno
DAL 15 GENNAIO AL 15 APRILE:
  • Tartufo bianchetto o marzuolo
DAL 1° GIUGNO AL 31 AGOSTO:
  • Tartufo nero estivo

Questo itinerario è stato realizzato e raccontato per il progetto Tra Tartufi e luoghi Magici – #tartufidascoprire in collaborazione con Copagri Marche. agenzia di sviluppo rurale e con la Camera di Commercio delle Marche.

Pubblicato da

Colleghi, compagni di viaggio, di esplorazioni e di vita. Lei (Silvia), foodie per vocazione, è affamata di creatività in qualsiasi forma e sempre pronta a sporcarsi le mani. Lui (Emanuele) si definisce un gourmant… passione smodata per il cibo e per il vino e per la Puglia, sua terra d’origine. Insieme, esploriamo, assaggiamo e scopriamo gli indirizzi giusti in cui mangiare (e bere!) in giro per il Mondo.

Lascia un commento