Impariamo a progettare una food experience #1: la cucina

Invitare una persona è occuparsi della sua felicità durante tutto il tempo ch’essa passa sotto il vostro tetto” A. Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto o meditazioni di gastronomia trascendente*.

Se anche voi, tempo permettendo, vorreste avere la casa sempre piena di ospiti con cui vivere una food experience, condividendo un brunch, un pranzo o una cena e a cui proporre un menù studiato proprio per l’occasione, allora i consigli che troverete in questa rubrica fanno anche al caso vostro.

Soprattutto se avete un’attenzione quasi maniacale per i dettagli e da sempre sognate una di quelle cucine di design da doppio wow, viste in qualche magazine, profilo Instagram o Pinterest, o direttamente dal vivo al Salone del Mobile, sia se volete riuscire a creare un table setting e una mise en place degni di uno chef stellato.

Ormai si mangia, per vivere un’esperienzaPer stringere relazioni e perché no, per dare libero sfogo alla propria creatività*.

Ricevere un ospite a casa vuol dire accoglierlo all’interno di uno spazio e coinvolgerlo nelle dinamiche che avete preparato per lui. Ed è qui che entra in campo l’importanza di progettare l’esperienza, partendo dall’ambiente, passando per la tavola, per arrivare al piatto e al cibo*.

Ma come progettare tutto ciò?

Per trovare delle risposte su come progettare una cucina che parli di noi e ci rappresenti, chiediamo consiglio a chi davvero se ne intende e a chi della progettazione degli spazi, ne ha fatto la propria professione. Gli amici di Petricorstudio: un team di ingegneri vestiti da architetti che ama sviluppare il design in modo pragmatico, per creare scenari estetici e funzionali, confortevoli. E che come noi, amano parlare dell’ambiente cucina, che oltre ad essere una delle voci di budget più consistenti della ristrutturazione, è anche lo spazio della casa che meglio si presta a rispecchiare la nostra personalità. Ogni cucina è un mondo diverso, un abito su misura cucito sulle proprie abitudini e passioni.

  • La prima cosa da fare quando si progetta una cucina è chiedersi chi la userà: che dieta segue, quanto tempo vi trascorre, quanto spesso ha ospiti e soprattutto come si relaziona con loro. Il rapporto che stabiliamo con i nostri ospiti e con la nostra cucina rappresenta il più importante aspetto da tenere in considerazione.

petricorstudio_cucina_XX20S@SSM

        Ph. Saverio Serini

Se non avete molto tempo per cucinare, ma non volete rinunciare al piacere di avere ospiti, allora potete progettare la vostra cucina, sul genere di quella di Francesca: un ambiente in cui si può comodamente cucinare, mentre parliamo con i nostri amici. Uno spazio informale, in cui il piacere è dato dall’esperienza di condividere tutto il processo culinario insieme. Le generose porzioni contenitive e lo sviluppo a tutta altezza della cucina, permettono di chiudere dietro agli sportelli, tutte le componenti funzionali e le stoviglie, in modo da avere un’estetica sempre pulita ed ordinata.

Se invece preferite accogliere gli ospiti in uno spazio dedicato e preparare i vostri piatti avendo a portata di mano tutti i “ferri del mestiere” mantenendo un’estetica gradevole e di design integrato, allora potete progettare la vostra cucina seguendo lo stile di quella di Sara.

petricorstudio_cucina_FP25@SSM

        Ph. Saverio Serini
  • Un altro aspetto fondamentale nel progettare una cucina è la disposizione delle componenti tecnologiche. L’organizzazione della cucina infatti, deve permettere di muoverci agevolmente tra gli ambiti di conservazione degli alimenti, la zona lavaggio e la zona cottura. Il ciclo della preparazione deve essere studiato con attenzione, in modo da non dover mai incrociare piatti pronti con alimenti in fase di preparazione o ancora da lavare. Tutto deve funzionare come un orologio, perché la cucina deve agevolare chi sta dietro ai fornelli e non interporsi tra lui e le sue creazioni. Gli spazi per la raccolta differenziata dovranno essere agevolmente raggiunti, mentre stoviglie ed utensili dovranno essere sempre a portata di mano. Cassetti e sportelli possono aprirsi con un semplice tocco (push and pull) oppure chiudersi dolcemente senza fare rumore (soft-close). La cucina si deve aprire a noi in base alla nostra volontà e offrire la possibilità di divertirci e divertire con il cibo.
  • Dulcis in fundo, oltre ad accogliere le nostre abitudini ed avere un’organizzazione funzionale, la cucina dovrà appagare il nostro sguardo, sia mentre la utilizziamo che quando la osserviamo dall’esterno. Oltre ad un design accurato, sarà quindi importante la scelta di materiali capaci di durare nel tempo e che, con poco, possano essere puliti dopo il loro utilizzo, in modo da tornare ad essere lo specchio in cui lo chef o aspirante tale, si riflette.

Ora che abbiamo le idee più chiare, siamo pronti per andare a scovare tutte le tendenze food e la cucina del nostro cuore alla Milan Design Week 2016!

fonte: Il progetto della tavola. Costruire lo spazio della convivialità – Alessia Cipolla. Franco Angeli Edizioni

 

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Colleghi, compagni di viaggio, di esplorazioni e di vita. Lei (Silvia), foodie per vocazione, è affamata di creatività in qualsiasi forma e sempre pronta a sporcarsi le mani. Lui (Emanuele) si definisce un gourmant… passione smodata per il cibo e per il vino e per la Puglia, sua terra d’origine. Insieme, esploriamo, assaggiamo e scopriamo gli indirizzi giusti in cui mangiare (e bere!) in giro per il Mondo.

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